Lapacho Di Leo 50ml
€ 49,00
Antiossidante. Utile per contrastare i processi di invecchiamento cellulare e gli effetti dannosi sulle strutture cellulari cutanee indotti dai radicali liberi.
Composizione: Acqua, alcol, estratto di Tabebuja Impetiginosa corteccia 15% ( Lapacho).
Consigli d’uso: per almeno sei mesi: 21 gocce in acqua tre volte al dì, prima dei pasti.
Mantenimento: 7 gocce in acqua tre volte al dì, prima dei pasti.
Descrizione
IL LAPACHO: UN VALIDO AIUTO PER CANDIDOSI, DISBIOSI INTESTINALE, INTOLLERANZE ALIMENTARI E ALLERGIE.
(fonte: Laboratorio Di Leo)
Il Lapacho è un albero sempreverde originario delle foreste pluviali, ma predilige regioni più fresche, come le montagne del Paraguay, Argentina, Brasile e le zone montagnose della Bolivia e del Perù.
Il Lapacho appartiene alla famiglia delle Bignoniacee. Si tratta di alberi lignei di medie e grandi dimensioni, con tronchi molto robusti. I fiori sono gialli con varietà rosa, rossi, purpurei; il frutto è una lunga capsula legnosa con all’interno dei semi alati; nei vasi è contenuta una polvere gialla (lapacholo). Il Lapacho è anche noto col nome portoghese di PAU D’ARCO, che significa “bastone per archi” e con altri nomi comuni (popolari) quali ipe roxo, tecoma curialis. Le specie più usate a livello terapeutico sono la Tabebuia impetiginosa, la Tabebuia heptaphylla e la Tabebuia avellanedea.
COSTITUENTI ATTIVI
La parte interna della corteccia (floema) è quella che dà i risultati terapeutici migliori. I costituenti principali di questa pianta sono 18 chinoni che comprendono sia naflachinoni (fattori-N) che antrachinoni (fattori-A). Tra i naflachinoni troviamo il lapacholo, il lapachone e lo xiloidone con azione battericida e flingicida. Il lapacholo fu isolato dal ricercatore E.Paterno nel 1884 e manifesta una elevata attività antivirale contro l’Herpes simplex di tipo I e Il e parecchi virus influenzali; interviene anche nelle ulcere peptiche e gastriti indotte da stress.
Altri componenti sono la quercetina, il lapachenolo, il carnosolo, gli indoli, il coenzima Q, alcaloidi come tecomina, acidi idrossibenzoici e saponine steroidee. L’acido tannico è utile contro le affezioni del cavo orale. La quercetina è un bioflavonoide con elevata azione antinfiammatoria ed ha un’elevata attività come inibitore del rilascio di istamina nei confronti delle cellule esposte ad allergeni Altri composti sono la vanillina, l’acido vanillico (ac. 4-idrossimetossibenzoico), composto antinfiammatorio topico e inibitore della tirosinasi, l’ac. Veratrico (ac. 3,4- dimetossibenzoico) e la verataldeide, con una debole attività di stimolatore della fagocitosi dei granulociti e una notevole attività di stimolazione dei linfociti. Molteplici sono i campi di azione del Lapacho.
La forma migliore di estrazione dei principi attivi delle piante è la Tintura Madre Spagirica. I rimedi spagirici sono diversi dalle tinture, dai decotti e dalle tisane. La preparazione spagirica apre la pianta e reintegra i vari componenti dopo un processo di separazione e di purificazione. Le qualità di una tintura spagirica vanno ben al di là delle prescrizioni generiche di una pianta, poiché con delle manipolazioni particolari vengono messe in evidenza qualità latenti, maggiormente esaltate rispetto ad un procedimento normale. Per esempio, una tintura spagirica è ricca dei sali della pianta dato che essa viene calcinata e le ceneri aggiunte al preparato.
Il fondamento essenziale è che ogni preparazione spagirica contiene al massimo grado le forze guaritrici della pianta o delle piante usate.
Il termine SPAGIRIA viene dal greco e la reale etimologia della parola vuol dire “sapere estrarre da un ente i doni divini”, in altri termini significa sapere estrarre, usando un termine dell’alchimia medievale, gli ARCANA dagli individui di natura, la loro parte più sottile, le forze archetipiche, le energie divine che li sostengono. Le piante non sono quindi solo portatrici di “principi attivi” ma “simbolo” di una o più finzioni planetarie e potenzialità zodiacali e come tale sono l’espressione materiale di determinate forze che hanno concorso a formare la pianta e tutti i suoi costituenti in modo globale. Le preparazioni spagiriche migliorano con il passare del tempo. Non ci sono problemi, come con tanti rimedi omeopatici che non possono essere assunti con menta, canfora, caffè, ecc.
La SPAGIRIA è una medicina energetica dolce senza controindicazioni perché agisce in profondità senza presentare alcun fenomeno di aggravamento o di recrudescenza. La posologia in genere è di 7 gocce per una, due o tre volte al giorno, da assumere direttamente in bocca o in acqua o in tisana, preferibilmente prima dei pasti. In alcuni casi si può arrivare a 14 o 21 gocce per 3 volte al giorno.
Il ritmo di assunzione è importante come pure è importante il momento del contatto e l’inizio della cura. In linea generale con i rimedi che servono per drenare e disintossicare l’organismo è consigliabile iniziare la tempia in luna calante; con i rimedi volti a potenziare, dare tono ed energia all’organismo, va meglio la luna crescente. I rimedi spagirici hanno palesi risultati positivi sull’organismo perché agiscono su più piani. Essendo rimedi essenzialmente basati sulla liberazione e purificazione dell’energia latente degli archetipi presenti nelle erbe hanno influenza sul piano psichico (emotivo e mentale), sul piano energetico e quindi, curando la causa dei disturbi, sul piano fisico. Il Lapacho rientra in molti schemi di fitoterapia per il trattamento dell’affaticamento cronico, delle allergie e delle affezioni micotiche.
L’uso del Lapacho nella terapia per la sindrome allergica e micotica risale al 1983; si trattava di un soggetto che manifestava un’ipersensibilità ai prodotti chimici e a varie specie fungine con conseguenze a livello celebrale da essere costretto a rimanere in casa. L’uso del Lapacho permise una notevole riduzione delle sue manifestazioni allergiche. Nei soggetti con manifestazioni micotiche accade spesso che nella prima fase di terapia si abbia una riacutizzazione dei sintomi che poi scompaiono dopo un certo periodo di tempo.
Questo problema è dovuto alla presenza di cellule morte che si riversano nella circolazione sanguigna dando manifestazioni di tipo allergico. Dai vari studi si è potuto dedurre che i soggetti che si sottoponevano a terapia col Lapacho via via diventavano più resistenti agli agenti chimici, alle allergie alimentari e agli attacchi fungini; si assisteva anche a una diminuzione delle eruzioni cutanee e delle micosi a livello delle unghie. È comunque importante tener presente che il processo di guarigione è graduale e richiede molti mesi. Il problema delle micosi oltre ad essere collegato a persone con sindromi allergiche, riguarda anche quelle persone affette da immunodeficienze, diabete mellito, oppure persone che hanno subito trattamenti con farmaci immunosoppressori (antibiotici e glucosteroidi) e anche donne che fanno uso della pillola anticoncezionale.
E’ noto che l’uso dei cateteri intravenosi, gli antibiotici, la chemioterapia e livelli elevati di zucchero nel sangue offrono le condizioni favorevoli per la diffusione della infezione da Candida. La Candida è appunto un fungo patogeno in quei soggetti che presentano carenze di neutrofili (che sono i globuli bianchi reputati a fagocitare appunto gli agenti patogeni); oppure in quei soggetti affetti da carenza di linfociti T; spesso si hanno Candidosi disseminate o localizzate in quei soggetti che pur avendo un numero di Linfociti T nella norma presentano un mal funzionamento nella loro reattività.
E’ adatto a tutti coloro che sono interessati ad aumentare la protezione degli antiossidanti per difendersi dal danno provocato dai radicali liberi causato da stress, alcolici, esposizione al sole (radiazioni UV) o zone altamente inquinate.
Il Lapacho rientra nella terapia micotica proprio per la sua capacità di stimolare e reintegrare il sistema immunitario.
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