L’Acqua Specchio della vita
€ 28,00
Ottaviano Costa, Dario Tessarotto, Carlo K. Cortella: l’Acqua specchio della vita, Editoriale Delfino, Milano, 2006
Modificato in data 10 Dicembre 2011 – Questo volume, avente titolo L’Acqua Specchio della Vita, composto da Ottaviano Costa, Dario Tessarotto, Carlo K. Cortella, ha come tema Scienza, ha come oggetto Fenomeni naturali. Stampato dalla casa editrice Editoriale Delfino e edito nel mese di Maggio 2006.
Descrizione
L’Acqua Specchio della vita Dettagli
In nessuna sostanza fisica come l’acqua è possibile trovare una sintesi perfetta di scienza e spiritualità in maniera così evidente.
Da questa affermazione parte questo volume dove l’acqua viene studiata e considerata come il centro della vita e l’elemento che costituisce tutti gli organismi viventi.
Basti dire che l’uomo già alla nascita è composto per il 90% di acqua, per il 70% nella fase della maturità, per scendere sino al 60% negli ultimi anni della vita.
Gli autori considerano l’elemento acqua in tutti i suoi aspetti e prendono in esame i suoi effetti sul mondo circostante quando la sua purezza viene meno.
Note: Illustrato con Foto a Colori
Energia dell’acqua
Come è noto, l’acqua è formata da molecole H2O (2 atomi di idrogeno, 1 di ossigeno).
In natura, nell’acqua che scorre o comunque si muove (correnti, moto ondoso), il flusso ondulatorio, salti, vortici costituiscono un “lavoro” (di attrito, pressione, ecc.) che produce energia e polarizza le molecole, cioè dà loro una carica elettrica, formando due poli (come nelle calamite): gli atomi di idrogeno prendono carica positiva, l’ossigeno negativa.
Quindi le molecole si attraggono collegando i due atomi di idrogeno di una a quello di ossigeno di altre due (ponti idrogeno) e, data la disposizione spaziale a V con angolo di circa 107° dei tre atomi, formano strutture tridimensionali a base tetraedrica.
A tutti gli effetti sono strutture cristalline liquide (a 0° si solidificano e le vediamo facilmente al microscopio in neve e ghiaccio: ma se illuminate con luce ultravioletta, in campo scuro, le vediamo anche allo stato liquido).
I cristalli d’acqua si comportano come tutti i cristalli: possono entrare in risonanza con onde elettromagnetiche che li colpiscono e conservarne la configurazione di energia con tutte le relative informazioni, e trasmetterle ad altre strutture cristalline con cui entrano in contatto.
E’ la cosiddetta “memoria dell’acqua”. La memoria dei computer è proprio basata sulle strutture microcristalline dei chips, ed è nota la cristallo-terapia, basata sulla interazione energetica, cioè scambi di onde elettromagnetiche, fra organismi viventi e cristalli.
Quindi l’acqua, a parte i soluti (sostanze disciolte dal suo potere solvente), è in grado di trattenere le informazioni provenienti anche da sostanze insolubili. Ma le emanazioni energetiche di queste SONO le sostanze stesse.
Infatti, in omeopatia, possiamo constatare che l’acqua, purchè dinamizzata in modo da avere struttura cristallina, trattiene l’energia uscita dalla sostanza in diluizione anche quando questa non è più presente materialmente (dopo 20-30 diluizioni).
In effetti ci curiamo con l’energia, le onde elettromagnetiche con la esatta lunghezza d’onda – frequenza – che è caratteristica di quella sostanza.
Se cambia la frequenza si è di fronte ad un’altra sostanza, e teoricamente si può fare applicando un determinato campo di energia: il che ricorda la trasmutazione degli alchemisti. Ma la cosa avviene in natura: ad esempio, sotto un forte campo magnetico il carbonato di calcio cristallizza come aragonite invece che come calcite, e lo si vede nelle grotte con acque sotterranee.
Per contro, possiamo essere danneggiati, patologie più o meno gravi, da un’acqua che trasporti energia per noi negativa (es.: emanazioni del piombo, radianze di forti carnpi elettromagnetici, ecc.).
Perché l’acqua possa trasportare energia, occorre dunque che mantenga la struttura cristallina. Ma se non si può muovere in modo naturale o sta ferma, la carica si esaurisce, le molecole si depolarizzano, le catene, e quindi i cristalli, si disfano: così l’acqua sotto pressione negli acquedotti, nei tubi (flusso laminare) o ferma a lungo ed esposta a calore, in bottiglia o comunque stagnante, “muore“.
Se noi beviamo acqua morta riceviamo un danno, perché si abbassa il livello di energia dell’acqua organica che E’ IL NOSTRO CORPO per oltre il 70%.
Si può ridare energia a un’acqua che l’abbia persa?
Si, si può. Dinamizzandola a lungo o mettendola in contatto con fonti di energia che la possano ricaricare. Ma il massimo è poterle dare anche informazioni che abbiano effetti benefici (o addirittura terapeutici) sull’organismo.
Questa è l’opera svolta dagli energizzatori/rivitalizzatori dell’acqua.
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