HAPPZIM enzimi digestivi 60 caps

 26,00

A base di enzimi ed estratti secchi di piante officinali

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Descrizione

HAPPZIM enzimi digestivi è un integratore alimentare indicato per facilitare la digestione dei cibi e supportare l’organismo in caso di dispepsia, difficoltà digestive e gonfiore addominale.

La dispepsia si manifesta principalmente con sintomi quali reflusso gastrico, acidità, pesantezza post-prandiale, meteorismo e disbiosi intestinale, alitosi.

Indicazioni d’uso
Si consiglia l’assunzione di 1 o 2 capsule al giorno, in concomitanza dei pasti principali,con un bicchiere d’acqua.

 

Interazioni o effetti collaterali di HAPPZIM enzimi digestivi

Alle dosi prescritte, non sono note interazioni o effetti collaterali connessi all’utilizzo del prodotto. Evitare in caso di accertata ipersensibilità a uno o più ingredienti del prodotto. Prestare cautela in caso di assunzione di anticoagulanti orali, FANS, farmaci fotosensibilizzanti. Per la presenza di Zenzero è sconsigliato in gravidanza.

L’utilizzo degli enzimi per facilitare la digestione quotidiana degli alimenti risale alla prima metà del 20° secolo. Originariamente dedotto dalla loro presenza onnipresente nei cibi crudi.

La trasformazione dei prodotti alimentari (come la raffinazione e la cottura) inattiva queste proteine e rende i nutrienti meno sensibili alla scomposizione nel tratto gastrointestinale da parte dell’insieme degli enzimi digestivi del corpo.

Diverse condizioni possono portare o sono associate alla disfunzione enzimatica: predisposizione genetica, esercizio fisico eccessivo, invecchiamento, esposizione a sostanze d’abuso e altri xenobiotici o una loro combinazione.

Una corretta digestione enzimatica è fondamentale per una salute ottimale. Lo squilibrio in questo sistema spesso porta a dolori addominali, gonfiore, diarrea, costipazione, nausea, variazioni del peso corporeo, bruciore di stomaco e reflusso.

Questo ingrediente è una miscela specifica di enzimi purificati, estratti e concentrati da substrati fermentati utilizzando colture non patogene di fungo Aspergyllus.

HAPPZIM enzimi digestivi assunti in concomitanza dei pasti alleggeriscono il carico dell’apparato digerente e delle funzioni correlate rendendo non solo la digestione meno lenta e laboriosa, ma proteggendo tutta la funzionalità dell’apparato gastrointestinale permettendo una migliore assimilazione degli elementi nutritivi assunti con la dieta.

HAPPZIM enzimi digestivi BANNER

Proprietà salutistiche degli ingredienti:

Miscela specifica di enzimi purificati:

AMILASI: è una proteina che accelera le reazioni biologiche (enzima) ed è prodotta principalmente dal pancreas. Viene rilasciata dal pancreas nel tratto digestivo per aiutare a digerire lo zucchero di riserva delle piante (amido) che si trova nel cibo.

CELLULASI:  è un enzima in grado di degradare la cellulosa, una fibra alimentare che è il principale costituente delle piante, in particolare delle loro pareti cellulari. La cellulosa è un polisaccaride costituito da lunghe catene lineari di carboidrati interconnessi, fino a diverse migliaia. L’idrolisi della cellulosa da parte della cellulasi consente la degradazione di questa fibra e porta al rilascio di glucosio. Il corpo umano non produce cellulasi e non è quindi in grado di digerire la cellulosa, il che può portare a vari disturbi digestivi, come la dispepsia, con gas intestinale, gonfiore e dolore.

GLUCOAMILASI:  è un enzima della famiglia delle idrolasi glicosidiche. Questo enzima è coinvolto nella digestione ed è espresso nelle cellule dell’intestino tenue. La glucoamilasi rompe i legami tra due molecole di glucosio contenute in polimeri come l’amido. La sua particolarità è quella di idrolizzare i residui a partire dalle estremità della molecola. Questo enzima è quindi descritto come una «esoglicosidasi». Favorisce la digestione dei carboidrati.

PECTINASI: insieme alla cellulasi e all’emicellulasi, è un enzima che aiuta la digestione degli alimenti di origine vegetale, aumentandone il valore nutritivo e prebiotico. Un integratore di enzimi digestivi con pectinasi può essere adatto per:

  • Bilanciare la flora intestinale. La pectinasi può riequilibrare il microbiota intestinale, mantenendo il pH a valori ideali. Una flora batterica sana è fondamentale per la corretta digestione degli alimenti.
  • Supportare la salute del colon. La pectinasi aiuta a fornire l’energia necessaria per il corretto funzionamento del colon. La scomposizione della pectina produce acidi grassi a catena corta come il butirrato, necessari per mantenere la motilità intestinale. Inoltre, può migliorare l’irrorazione della mucosa e la permeabilità intestinale.
  • Ridurre le difficoltà digestive stagionali. I cibi di stagione potrebbero stressare il sistema digestivo. L’enzima pectinasi migliora la digestione degli alimenti stagionali in modo che l’organismo possa utilizzare al meglio i nutrienti.

PROTEASI: elementi fondamentali per i processi vitali di tutti gli organismi animali, vegetali, batterici e virali. La loro funzione principale è quella di scomporre le proteine alimentari in aminoacidi. Tuttavia, le proteasi, note anche come enzimi proteolitici o peptidasi, non hanno soltanto un ruolo importante nella digestione degli alimenti, ma svolgono anche una funzione essenziale in altri processi fondamentali per il metabolismo e la sopravvivenza dell’organismo, come la coagulazione del sangue, il ricambio e la formazione delle cellule e la difesa dell’organismo da agenti patogeni virali e tossine.

Alterazioni della funzione delle proteasi sembrano essere coinvolte nello sviluppo di diverse patologie, tra cui le malattie infiammatorie e cardiovascolari. Ecco perché molte proteasi sono al centro dell’attenzione dei ricercatori e sono in corso molti studi clinici per valutarle come potenziali bersagli di trattamenti farmacologici. Inoltre, molti microrganismi infettivi hanno bisogno di enzimi proteolitici per svolgere il loro ciclo replicativo oppure utilizzano le proteasi per aumentare la propria virulenza. Per questo, da alcuni decenni, vengono impiegati in medicina farmaci antiretrovirali inibitori delle proteasi contro agenti patogeni come il virus HIV (responsabile dell’Aids), che agisce attaccando le cellule umane e replicandosi all’interno di esse tramite specifici enzimi proteolitici (9,10,11).

LIPASI: sono enzimi idrosolubili che catalizzano la digestione dei lipidi alimentari, scindendo il legame estereo che lega i gruppi ossidrili del glicerolo agli acidi grassi a lunga catena. In assenza o in carenza di lipasi, l’assorbimento dei grassi non avviene in maniera corretta e una parte dei lipidi alimentari passa nelle feci provocando steatorrea (abbondante emissione di escrementi pastosi, di aspetto lucido e brillante).

LATTASI: è un enzima necessario per la digestione del lattosio, lo zucchero tipico di latte e derivati.  L’assunzione di lattasi è utile in caso di intolleranza al lattosio. Questo problema di salute è, infatti, dovuto a una carenza dell’enzima lattasi. Naturalmente presente dall’organismo dei bambini piccoli, all’avanzare dello sviluppo questa molecola tende a essere prodotta in quantità minori, insufficienti a garantire la completa digestione del lattosio assunto con gli alimenti. Ciò può portare a gonfiori, meteorismo e altri disturbi intestinali, in particolare diarrea. L’assunzione di lattasi permette di sopperire a questa carenza perché l’integratore digerisce il lattosio che altrimenti si accumulerebbe nell’intestino, evitando i sintomi dell’intolleranza e consentendo di assumere latte e derivati.  L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha approvato il claim secondo cui la lattasi migliora la digestione del lattosio in individui che hanno difficoltà a digerire questo zucchero. Il claim può però essere utilizzato solo nel caso di prodotti contenenti una dose minima di 4500 unità FCC (Food Chemical Codex) e solo se a seguito della raccomandazione di utilizzarli ad ogni pasto contenente lattosio. Il consumatore deve inoltre essere informato che l’intolleranza al lattosio può presentarsi con gravità variabile e che è necessario chiedere un parere a un esperto sull’introduzione di questa molecola nel proprio regime alimentare.

L-GLUTAMMINA

La glutammina è l’aminoacido più abbondante nel corpo a causa della sua concentrazione relativamente alta nel sangue e i depositi relativamente grandi di glutammina libera nel tessuto muscolare. La glutammina non è un aminoacido essenziale, poiché può essere prontamente prodotto in tutti i tessuti. Sebbene non esista un apporto dietetico di riferimento, durante malattie critiche, traumi gravi, malattie intestinali, fame, nutrizione parenterale totale (alimentazione endovenosa), deperimento (perdita eccessiva di massa magra) ed estremo esercizio di resistenza, il consumo di glutammina da parte del corpo può superare l’assunzione dietetica e la capacità di biosintesi endogena di questo amminoacido. Quindi, la glutammina viene definita “condizionatamente” essenziale, in quanto, in alcune situazioni quali eccessivo esercizio fisico, condizioni di ipomobilità durante la degenza e di atrofia intestinale (anche in seguito a nutrizione parenterale) l’organismo non è in grado di sintetizzarla adeguatamente alle sue necessità e deve necessariamente essere supplementata. La glutammina svolge principalmente un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’equilibrio della mucosa gastrointestinale, soprattutto quella del colon. Indicato anche per chi pratica sport e nell’anziano poiché svolge un’azione anti-catabolica proteggendo le proteine dei muscoli. Infine, la glutammina si rivela poi fondamentale per il buon funzionamento delle difese immunitarie perché viene utilizzata dai globuli bianchi come fonte di energia.

ZENZERO

Lo Zenzero è una pianta originaria dell’India, è attualmente coltivato nel sud-est asiatico, nel sud della Cina, nelle Indie Occidentali e in Africa. La droga è rappresentata dai rizomi che contengono principalmente un olio essenziale (sesquiterpeni e alcoli) e una serie di composti chiamati gingeroli e shogaoli. Lo Zenzero stimola i normali movimenti peristaltici dello stomaco e dell’intestino (procinetico), esplicando anche un effetto antinausea e anti-vomito. Una volta assorbiti, i principi attivi dello Zenzero presentano una buona attività antinfiammatoria a livello sistemico, per inibizione delle ciclossigenasi e delle lipossigenasi. Indicato nel trattamento di fibromiositi, osteoartrite e artrosi del ginocchio. Nella medicina tradizionale orientale, lo Zenzero è impiegato nel trattamento dell’osteoartrite, dell’influenza, come stimolante del cuore e come protettivo della mucosa gastrica.

FINOCCHIO

Il Finocchio (fam. Umbelliferae) è una pianta spontanea sia in Italia che in altre parti del mondo come Argentina, Germania, Inghilterra, India, Cina e Australia. La droga è rappresentata dai frutti che contengono circa il 2-7% di olio volatile, principalmente composto da anetolo (50-70%), fencone (15-30%), e estragolo (2-5%), insieme a circa il 10% di olio grasso. Il Finocchio esplica attività carminativa, spasmolitica intestinale e digestiva. Trova impiego nelle dispepsie e atonie digestive e per ridurre la formazione di gas intestinali.

CARVI

Il Carvi (fam. Umbelliferae) è una pianta erbacea bienne che cresce spontaneamente in Europa ed in Asia, ma è anche coltivata per le sue proprietà medicinali. I frutti sono la parte di pianta di interesse fitoterapico e contengono principalmente un olio essenziale (2-7%, principalmente composto da carvone e limonene), un olio fisso (10-20%), polisaccaridi e proteine. Dal punto di vista farmacologico, gli estratti alcolici di cumino possono inibire la contrattilità della muscolatura liscia gastrica e stimolare il flusso biliare negli animali. Questa attività antispastica è simile a quella di altre piante carminative come il finocchio e l’anice. Tuttavia, gli oli volatili di queste piante possono avere effetti diversi sulla motilità intestinale, talvolta stimolandola. Dal punto di vista clinico, il cumino è considerato una delle droghe carminative più efficaci ed è raccomandato dalla Commissione E tedesca per il trattamento dei disturbi dispeptici, come condizioni spastiche del tratto gastrointestinale, gonfiore e sensazione di pienezza.

CANNELLA

La Cannella (Cinnamomum verum o Cinnamomum zeylanicum Blume) è una spezia popolare derivata dalla corteccia interna di alcune specie di alberi del genere Cinnamomum, appartenenti alla famiglia delle Lauraceae. La cannella è originaria dello Sri Lanka ma viene coltivata anche in altre parti del mondo, come l’India, l’Indonesia, la Cina e il Vietnam, per le sue proprietà aromatiche e medicinali. I principali costituenti attivi della cannella includono oli essenziali come il cinnamaldeide, eugenolo, eugenolo acetato e cinnamato di metile, insieme a composti fenolici, tannini, flavonoidi e altri composti bioattivi. Dal punto di vista farmacologico, la cannella è stata oggetto di studi per le sue potenziali proprietà antinfiammatorie, antiossidanti, antidiabetiche e antimicrobiche. Gli estratti di cannella hanno dimostrato capacità di ridurre l’infiammazione, abbassare i livelli di zucchero nel sangue, migliorare la sensibilità all’insulina e combattere batteri, funghi e virus. Clinicamente, la cannella è stata utilizzata tradizionalmente per trattare disturbi digestivi, come nausea, flatulenza, spasmi intestinali e indigestione.

GENZIANA

La Genziana (Fam. Gentianaceae) è un’erba perenne alta 1 m con foglie larghe, ellittiche e decussate e grandi fiori gialli che cresce nelle aree montuose dell’Europa centrale e meridionale. La radice, che può essere lunga oltre 1 m, è raccolta da piante di 2-5 anni e contiene principalmente iridoidi (principi amari), come il gentiopicroside (2-3%) ed in misura minore amarogentina (0,01 0,5%), amaroswerina (0,02-0,2%), amaropanina (0,02-0,2%) e swertiamarina; inoltre sono presenti il gentianosio (un trisaccaride amaro) e l’alcaloide gentianina (0,6-0,8%). La genziana stimola le papille gustative e aumenta il flusso di saliva e le secrezioni dello stomaco per azione riflessa. La genziana possiede anche proprietà coleretiche, che potrebbero coadiuvare le proprietà digestive della droga, ed infine aumenta la secrezione bronchiale. L’uso della genziana come eupeptico e stimolante dell’appetito è molto diffuso, specialmente tra gli anziani. Viene inoltre raccomandata dalla Commissione E tedesca per i disturbi dispeptici, per la perdita dell’appetito, per contrastare il senso di pienezza e per il trattamento della flatulenza.

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