La cristalloterapia é una disciplina antichissima, il cui obiettivo è riportare un equilibrio energetico: i cristalli infatti sono in grado di immagazzinare energia e poi di riemetterla. Le pietre agiscono sui chakra armonizzandoli e mantenendoli aperti e luminosi.
La cristalloterapia è una pratica di medicina alternativa che si prefigge di eliminare disfunzioni o malesseri mediante la collocazione di cristalli, pietre, gemme e metalli in determinati punti del corpo. Secondo i sostenitori della cristalloterapia, può essere fatta anche basandosi sull’intuito e sulle sensazioni ed emozioni ricevute dal contatto con il minerale… basta scegliere la pietra giusta per il problema da risolvere.
Ecco alcuni usi della cristalloterapia:
• per chi soffre di debolezza sono ideali le pietre nere e rosse come ematite e granato (da far agire sul primo chakra alla base della spina dorsale)
• per chi vuole combattere lo stress e le difficoltà digestive sono utili le pietre gialle come topazio e ambra (da appoggiare sul terzo chakra tra ombelico e sterno)
• per attenuare le pene d’amore ed i problemi circolatori sono utili le pietre rosa e verdi come giada e smeraldo (da apoggiare sul quarto chakra, la zona del cuore)
• per chi ha problemi di infiamazioni e dolori locali sono utili le pietre azzurre come acquamarina, zaffiro e turchese (da appoggiare sul quinto chakra: la gola)
• per chi ha problemi di insonnia e mal di testa sono ideali le pietre viola come ametista e azzurrite (da appoggiare sul sesto chakra: tra le sopracciglie)
• per chi deve disintossicarsi, riequilibrare tutti i chakra sono utili le pietre bianche e oro come cristallo di rocca e pirite oro (da appoggiare sulla sommità del capo dove c’è il settimo chakra)
STORIA
L’impiego di pietre preziose per la guarigione risale a migliaia di anni fa. Nell’antica India ai Re veniva suggerito di accumulare gemme preziose per protezione. In Egitto, le piramidi avevano i vertici coperti di cristallo per far confluire le forze celesti su di esse. Pratiche terapeutiche di molte civiltà antiche ritenevano indispensabile l’utilizzo di amuleti e talismani, che variavano a seconda dell’effetto desiderato.
Presso i Celti le gemme e le pietre colorate servivano per decorare gli elmi dei guerrieri che si preparavano ad andare in guerra e per abbellire i monili delle donne e delle sacerdotesse; quest’usanza era, in realtà, motivata dalla consapevolezza della funzione preventiva e curativa che, a parere dei Druidi, risiede nei minerali che ci circondano. Ogni pietra aveva determinate corrispondenze astrologiche e mediche (per ogni male si ricorreva ad un cristallo ben preciso, ogni segno zodiacale aveva la sua pietra corrispondente) ed era collegata ad un albero del bosco sacro.
Le popolazioni indigene di America ed Australia ancor oggi utilizzano i cristalli durante i loro rituali magici e per la cura di malattie: vivendo a stretto contatto con la natura essi non hanno dimenticato le potenzialità che essa racchiude e continuano, dagli albori della loro civiltà, ad utilizzarne le energie intrinseche.
La consapevolezza del “potere” dei cristalli e delle pietre si perde nel tempo: nell’India antica si consigliava ai Re di far collezione di gemme per proteggersi dagli eventi infausti; i primi lavori di astrologia, datati 400 a.C., svilupparono osservazioni sul potere dei cristalli.
I Maya e gli indiani d’America facevano uso di cristalli sia per la diagnosi che per la cura delle malattie.
Paracelso fu un grande estimatore ed utilizzatore di cristalli, così pure Ildegarda, la giovane suora poi diventata santa che nel Medioevo definì proprietà e caratteristiche dei vari minerali, intuendo per prima la capacità di rifrazione della luce del rubino: partendo da lei siamo arrivati a scoprire il laser. Anche le religioni hanno sempre utilizzato il simbolismo delle pietre.
Nell’antica Cina la pietra sacra per eccellenza era la giada e ognuna delle sue varietà di colore simbolizzava un pianeta: quella nera si riferiva a Mercurio, quella bianca a Venere, quella rossa a Marte, quella verde a Giove e quella gialla a Saturno.
Nel Vecchio Testamento, le 12 pietre del pettorale del Sommo Sacerdote rappresentavano i dodici figli di Giacobbe e le loro 12 tribù.
Nella tradizione cristiana, le pietre preziose hanno ornato calici, crocifissi e paramenti sacri. Ancora oggi il vescovo porta un anello di ametista, il cardinale il rubino e il papa lo smeraldo.
Teofrasto, filosofo greco vissuto intorno al 300 a.C., é l´autore de “Sulle rocce”, ovvero il primo trattato sulle virtú delle pietre. Originati dai quattro elementi: Acqua Aria Terra e Fuoco, risale all’antichitá la teoria secondo cui alcuni cristalli possano recare giovamento e fonda i suoi presupposti sul fatto che i corpi possiedono un campo energetico e che ogni fenomeno naturale ha come conseguenza l´emissione o l´assorbimento di energia.
La cristalloterapia non può essere annoverata tra le scienze mediche, ma piuttosto va considerata come una tecnica energetica che, sfruttando la forte carica di energia positiva attribuita ai cristalli e alle gemme, restituisce equilibrio e favorisce nell’individuo la ripresa naturale.
Infatti, le pietre pregiate sono da considerarsi, a causa della loro struttura atomica, tra le cose più perfette del mondo. Esse diffondono luce purissima, sono portatrici di energia che possono cedere all’uomo, che è capace di assorbirla. Questa energia esercita il suo influsso sia a livello fisico, che psico-emotivo e soprattutto interviene contro le disarmonie che per svariati motivi vengono a crearsi, che danno vita a malessere e possono sfociare in vere e proprie patologie. I cristalli vengono posti sopra il corpo o nelle sue vicinanze. Alcuni emanano energia, altri, ipoteticamente, possono assorbire il dolore. Portando costantemente una pietra con determinate caratteristiche, l’organismo dovrebbe ricevere continuamente delle informazioni da essa e quindi, attraverso il metabolismo, stimolarlo a produrre maggiormente la sostanza interessata. Ad esempio, portando con sé l’ematite, che è un minerale che contiene molto ferro, ciò sembrerebbe stimolare l’organismo ad assumere più ferro dall’alimentazione.
Tra le pietre preziose che sembrerebbero avere delle proprietà curative, ricordiamo:
– L’ossidiana, di colore nero lucente, aiuta a superare gli shock, le paure e i traumi di ogni tipo. A livello fisico attenua il dolore, riduce le tensioni e scioglie i blocchi energetici. Accelera la guarigione delle ferite, bloccando la perdita di sangue e stimolando la rigenerazione dei tessuti. È indicata anche nel caso di mani o piedi cronicamente freddi.
– Il turchese, di un bel colore azzurro pallido, rafforza gli stati d’animo estremi e riduce la propensione al vittimismo, alimentando nuova energia nei momenti di stanchezza, depressione ed esaurimento. Dal punto di vista fisico sembra ridurre i dolori reumatici, la gotta, i disturbi allo stomaco, le infiammazioni, le infezioni virali ed agisce da disintossicante. Genera inoltre un accrescimento dell’energia, della forza muscolare, dell’attività cerebrale e della sensibilità.
– La malachite, cristallo di un bel colore verde, favorisce il senso estetico, la sensualità, l’amore per la bellezza, lo spirito di amicizia e di giustizia e riduce la timidezza. Dal punto di vista fisico ha un’azione sedativa, è di utile impiego nei dolori mestruali, e rende più semplice il parto. Sembrerebbe anche in grado di trovare la soluzione a problemi di carattere sessuale, soprattutto se dovuti a passate esperienze negative.
– Lo smeraldo, di colore verde, stimola la crescita interiore, la sensibilità e il senso estetico. Favorisce l’amicizia, l’amore e la concordia nella coppia. A livello fisico migliora la vista e guarisce le irritazioni alle vie respiratorie superiori. Rafforza il cuore, stimola il fegato, attenua i reumatismi ed espleta un’azione disintossicante. Inoltre stimola il sistema immunitario accelerando la guarigione dalle infezioni.
– L’occhio di tigre è una varietà di quarzo che aiuta a superare i momenti di difficoltà e a non smarrire il coraggio e la fiducia in sé stessi. A livello fisico svolge un’azione antalgica. Rallenta il flusso energetico nel corpo, rivelandosi efficace contro gli stati di ipereccitazione nervosa o di iperattività delle surrenali. Dato che questa pietra tende a rallentare il flusso dell’energia nell’organismo, il suo uso terapeutico non dovrebbe mai essere prolungato per più di una settimana.
– L’avventurina, che è una varietà di quarzo grezzo di colore verde brillante, stimola l’entusiasmo e la creatività, lo spirito di comprensione e l’apertura nei confronti delle idee degli altri. Dal punto di vista fisico, rinforza il cuore, previene l’arteriosclerosi e gli infarti poiché riduce il livello di colesterolo nel sangue. Allevia le dermatiti, le allergie e svolge anche un’azione antidolorifica. Nel caso di disturbi acuti, deve essere messa direttamente a contatto con la regione interessata.
– Il lapislazzuli è anche noto come pietra dell’amicizia. Rende estroversi, facilitando così l’espressione dei propri sentimenti. È anche indicata nei disturbi della laringe, delle corde vocali e del collo, determina un abbassamento della pressione, regola il funzionamento della tiroide e regolarizza il ciclo mestruale.
I CRISTALLI COME ARMONIZZATORI NATURALI
L’utilizzo dei cristalli come armonizzatori naturali è compreso nell’ambito più vasto delle terapie vibrazionali, in quanto l’energia dei cristalli contiene molte informazioni e vibrazioni, con uno specifico potere di trasferire ad altri sistemi informazioni preziose. Tali vibrazioni vanno ad informare i chakra ed i campi ordinatori d’altri sistemi che si attivano e rispondono all’informazione.
I cristalli sono corpi solidi che assumono, in seguito ad un processo detto “cristallizzazione”, una struttura particolare. Le particelle costitutive (atomi, ioni o molecole) sono disposte secondo un ordinamento tridimensionale, che dà il cosiddetto “reticolo cristallino”, cioè un insieme ordinato di punti che assume una forma geometrica regolare, in genere poliedrica. La formazione e l’accrescimento dei cristalli avvengono attraverso lenti processi di deposito di materiale per evaporazione o raffreddamento di soluzioni, solidificazione di masse fuse ecc. I cristalli vengono descritti in base agli elementi reali che presentano (le facce, gli spigoli, i vertici) e in base a elementi ideali di simmetria.
Fra le proprietà fisiche di importanza pratica si ricordano: la durezza, la conducibilità elettrica, le proprietà magnetiche, elettriche e, principalmente, ottiche come il colore. Perché nasca un cristallo occorrono dei minerali (uno o più) e dei fenomeni energetici (quali calore, pressione, fusione, fissione): questi agiscono sui primi trasformandoli e facendo assumere loro forme geometriche perfette, straordinariamente regolari.
Non sempre i minerali hanno forma cristallina perciò molti aggregati di minerali (rocce) non hanno la struttura geometricamente perfetta dei cristalli. Per esempio l’oro non ha struttura cristallina, il quarzo si. Tuttavia qualsiasi minerale presente sulla Terra e qualsiasi aggregato di minerali è stato ed è di continuo assoggettato a “scariche” di energia che il minerale o l’aggregato assorbono, a volte trasformandosi a volte no.
L’energia è dunque la causa dell’origine di certe rocce. Anche quando non ne provoca la nascita o la trasformazione, l’energia si accumula comunque in esse in quanto le rocce sono costituite da atomi, e quindi, da centri di energia che non restano passivi di fronte a fenomeni quali il riscaldamento o la pressione.
Se il riscaldamento e la pressione sono rilevanti, le rocce si trasformano o si frantumano, se non sono rilevanti, le rocce in apparenza rimangono inalterate, ma nella realtà i loro atomi immagazzinano calore e pressione. Se teniamo in mano una pietra, essa si riscalda, se la mettiamo nel forno di casa è possibile osservare come già in alcuni casi essa si alteri. Ogni alterazione richiede e libera energia.
Ecco dunque il motivo dell’uso dei cristalli per curare il corpo, ma anche la psiche, dell’uomo. Fra cristalli e uomo c’è uno scambio di energia: il cristallo cede la propria e l’uomo l’assorbe, ma anche l’uomo cede la propria al cristallo, che l’assorbe a sua volta. Si comprende il perché della necessità di “pulire” i cristalli che abbiamo appena comprato e di “ripulire” quelli che abbiamo.
Michael Gienger (dal libro: L’Arte di curare con le pietre) riferisce che “i minerali attivano l’intera sfera delle nostre esperienze, sia sul piano emotivo e mentale, che su quello spirituale, promuovendo tutti i processi legati all’assimilazione, alla digestione e all’espulsione dei pensieri, degli stati d’animo e delle emozioni. Le proprietà possedute a tutti i livelli da un minerale sono determinate da un importantissimo fattore: la concentrazione degli elementi in esso contenuti”.
Inoltre, “le pietre sono contraddistinte da un notevole potere irradiante. Alla base di questo fenomeno vi è che le pietre posseggono la capacità di assorbire e di trasformare la luce, prevalentemente nella gamma degli infrarossi e, in misure minore, in quella della radiazioni visibili e delle microonde. Tuttavia, queste ultimi risultano le più importanti, in quanto, mentre le radiazioni infrarosse interessano solo gli strati più superficiali del corpo (e per questo vengono percepite come calore), le microonde attraversano l’intero organismo, raggiungendone i tessuti e gli organi profondi. La luminosità dell’aura di una pietra può essere paragonata, per fare un esempio, a quella di una candela posta a circa 20 km di distanza”. “Le pietre possedendo, quindi, un’aura, e avendo una lunga esistenza, sono da considerarsi fonti costanti d’informazioni.
Ogni pietra possiede una sua specifica luce, ovvero, una sua specifica aura, che determina il modo in cui essa agisce sul nostro organismo. Se poniamo una pietra a contatto con il nostro corpo, l’energia irradiata da questa non potrà non influenzare la comunicazione tra le varie cellule, ed il modo in cui esse interagiscono tra loro. Vi sarà comunque una certa azione. Che questa sia di tipo terapeutico o meno, dipende fondamentalmente da due fattori: dai nostri bisogni del momento e dal tipo di messaggio aurico inviato dalla pietra. E’ di vitale importanza che vi sia sintonia tra questi due fattori.”
Per questo è importante che la diagnosi sia quanto più efficace e corretta possibile. Quindi, riassumendo, possiamo affermare che il potere delle pietre è legato alla trasmissione d’informazioni da un sistema ad un altro.
Avvertenza
Questa pratica, pur essendo frutto di conoscenze e tradizioni secolari, non è parte della “medicina ufficiale”, ossia di quell’insieme di pratiche mediche scientifiche fondate sulla sperimentazione clinica e di laboratorio. Questa pratica viene invece inserita tra le “medicine alternative” o “medicine non ufficiali”. Per tale ragione questa guida vuole essere solo una introduzione alla conoscenza di questa pratica, alla sua storia e alla spiegazione dei suoi procedimenti. Questa guida ha solo carattere informativo; non può, e non deve, essere in alcun modo intesa come un invito a seguire i dettami di questa pratica, cosa che viene sempre e solo lasciata alla libera scelta del lettore. Desideriamo altresì invitare sempre tutti i lettori a consultare prima di ogni cosa il loro medico di famiglia, e i relativi specialisti da esso consigliati, seguendo innanzitutto le vie della medicina ufficiale. Ad esse può essere eventualmente affiancato un percorso che segua una o più pratiche di medicina “alternativa” o “non ufficiale”, ma queste non possono e non devono mai sostituire le terapie indicate dai medici.